Mal d’Africa Professione Camionista. Ecco la storia di come è nata Africa Wild Truck.

Un viaggio può trasformarsi in una scelta di vita. È così che Stefano e Francesca sono arrivati in Africa con la loro Fiat Campagnola e là sono rimasti. Ora insegnano agli altri a guardare il Continente Nero col giusto rispetto e lo fanno con un Iveco ACM 90.

Intervista di Daniela Galloti, con la collaborazione di Francesca Guazzo.
“Africa, mal d’Africa e camion. Quale è arrivato prima nella vostra vita e quando?
Certamente l’Africa. Dopo il primo viaggio in Africa insieme a Stefano il tempo ci sembrava sprecato ed ogni opportunità veniva colta per ripartire.

Viaggiavamo zaino in spalla, con una piccola tenda e il minimo indispensabile. Ricordo di aver raggiunto luoghi che oggi visito regolarmente in situazioni improbabili: rigorosamente con i mezzi pubblici salivamo “al volo” su autobus, pick-up, treni e anche biciclette tra non poche difficoltà e tempi di attesa…

Non c’erano cellulari, non c’era quasi la percezione dei tempi di spostamento: erano semplicemente lunghissimi.
Ci volevano più tappe e lunghe giornate per raggiungere i parchi, interminabili ore al sole, ma anche forti esperienze con la gente. (…)

Nel 2004 partimmo per una grande avventura, la Transafrica, da Torino a Ilha de Mozambique, la prima capitale del Mozambico, Patrimonio dell’Umanità, per la tesi di laurea in architettura di Francesca, con la nostra vecchia Fiat Campagnola.
La bellezza di quel viaggio furono i tempi, che finalmente erano “nostri”. Imparammo moltissimo lungo il percorso e nella pianificazione di viaggi ed itinerari. Durante una di quelle notti, accampati sulle rive dello Zambezi, davanti al fuoco, nacque l’idea di AfricaWildTruck e del camion….”

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